Salutiamo con interesse e fiducia il programma di sviluppo provinciale
(PSP) della XVI legislatura che promuove obiettivi e strategie volti, come scritto, a favorire un Trentino della conoscenza, in salute e dall’ambiente pregiato.
Desideriamo portare il nostro contributo nella consapevolezza che l’agricoltura trentina da una parte presenta profili di eccellenza che possono essere valorizzati, dall’altra soffre il peso di diffuse pratiche agricole regolate da imposizioni di mercato con un uso massiccio di pesticidi di sintesi.
La prima richiesta che formuliamo è di predisporre un programma di informazione e sensibilizzazione della popolazione sui rischi e i potenziali effetti acuti e cronici per la salute umana e per l’ambiente derivanti dall’uso dei pesticidi di sintesi. Informazione e sensibilizzazione previste dall’art. 11 del D. Lgs n. 150/2012 e non ancora recepita dalle disposizioni provinciali relative all’attuazione del Piano nazionale per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari (PAN).
Attinente al Punto 1 del PSP (pag. 30) “Per un Trentino della conoscenza, della cultura, del senso di appartenenza e delle responsabilità ad ogni livello”.
La seconda richiesta riguarda la messa al bando del glifosate, del chlorpyrifos e dei neonicotinoidi con contestuale attivazione di un programma di graduale ma effettiva conversione a metodi di coltivazione biologica e biodinamica a tutela della biodiversità, del territorio e della salute umana.
Allo stato dell’arte risulta necessario stabilire distanze idonee di sicurezza dalle abitazioni, dai parchi e giardini pubblici e privati, da strade, da sentieri e piste ciclabili. Risulta necessario applicare il principio di precauzione come indicato dall’Unione Europea.
Attinente ai Punti 3.1 – 3.1.4. – 4 del PSP (pag 16-18-64) “Vocazione territoriale”- “Favorire lo sviluppo sostenibile” – “Per un Trentino dall’ambiente pregiato, attento alla biodiversità e vocato a
preservare le risorse per le generazioni future”.
La terza richiesta attiene alle disposizioni attuative delle norme provinciali di tutela ambientale in materia di applicazione dei criteri ambientali minimi relativi ai servizi di ristorazione collettiva
(mense scolastiche) che, ad oggi, prevedono percentuali ridotte (rispetto al quadro normativo vigente) di consumo di prodotti biologici. E’ necessario provvedere ad un adeguamento, entro l’anno, come previsto dagli impegni assunti con deliberazione 141/2018.
Attinente al Punto 3 del PSP (pag. 53) “ Per un trentino in salute, dotato di servizi di qualità, in grado di assicurare benessere per tutti e per tutte le età”.
Infine proponiamo la sperimentazione/attivazione di un servizio di Mediazione Ambientale, una sfida ambiziosa e coraggiosa in cui crediamo fortemente, per gestire e prevenire i conflitti ambientali attraverso l’incontro e il dialogo cercando di individuare e costruire insieme le modalità più efficaci per risolverli.
Conflitti ambientali che nascono laddove gli “interventi” comportano anche solo un potenziale impatto sul territorio o sugli stili di vita delle comunità locali. Tale conflittualità coinvolge proponenti, amministrazioni, società civile, attori economici che possono diventare soggetti attivi di un processo di condivisione e di composizione degli interessi in gioco.
Attinente al Punto 3.4.3 del PSP “Cultura del servizio” (pag. 25).
Trento, 18 giugno 2019